Una prospettiva attraverso cui considerare il cambiamento nelle organizzazioni è quella di tipo culturale. Secondo questa prospettiva ogni organizzazione è anche un modo di conoscere, un universo simbolico, un artefatto cognitivo. Ignorare o sottostimare questa prospettiva significa predisporsi ad un sicuro fallimento nei propri piani di cambiamento.
Spesso infatti i maggiori ostacoli all’introduzione e sviluppo di innovazioni organizzative non sono di tipo tecnico, tecnologico o economico, ma di tipo culturale. E senza un radicale cambiamento di tipo culturale gli sforzi e gli investimenti in cambiamento rischiano di essere del tutto vanificati. In questo senso chi si propone di sviluppare la propria organizzazione deve diventare anche “agente del cambiamento culturale”, e dotarsi di conoscenze e capacità gestionali culturali.
Ma cosa dobbiamo intendere per cultura?
"Nessuno può fare una cosa che non è in grado di concepire"
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